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 L'Associazionismo Culturale  

Dal Comitato, 18 marzo 2013

di Ferdinando Onorato*

Il turismo culturale è un'importante attività imprenditoriale per vari motivi; ha un positivo impatto economico e sociale, stabilisce e rafforza l'identità, aiuta a preservare il patrimonio esistente e, con la cultura come guida e strumento, facilita l'armonia e la comprensione tra le persone.
Il nostro Paese ha una risorsa naturale incommensurabile: la potenzialità turistica. Questa è enorme, non ha eguali al mondo ed è strettamente legata al suo immenso patrimonio culturale.
Nel prossimo futuro bisogna puntare, per vincere la sfida della competitività internazionale, sulla nostra storia e sulla nostra arte, che condizionano lo stile di vita. Questa nostra vocazionalità continua ad esercitare un fascino importante a livello internazionale e sarebbe bene approfittare di questa nostra peculiarità, spesso penalizzata; dovrebbe essere organizzata come una vera e propria industria, che prospera solo quando il fatturato e gli utili sono attivi.
Credo che tutti concordino nel ritenere che il turismo culturale, se ben organizzato e tutelato, è certamente un valore aggiunto per l'Italia; le città d'arte, in particolare quelle non tradizionalmente turistiche, hanno un enorme potenziale di crescita e, se fornite di nuove infrastrutture e strutture ricettive, potrebbero, qualora favorite da eventuali nuovi segnali di sviluppo per la conservazione del patrimonio culturale, essere di importanza decisiva per le future generazioni, offrendo molte significative sfide nel campo dell'impiego per contrastare la dilagante disoccupazione.
Dobbiamo porci il problema di costruire un modello di aggregazione non calato dall'alto, ma che funzioni su base volontaria.
Bisogna lavorare per sviluppare migliori servizi per i cittadini; questa è l'unica cosa che ci interessa e, pertanto, non ha alcuna importanza l'etichetta, il nome, che si dà ad un modello di aggregazione e di gestione delle proloco e associazioni culturali che riesca a rispondere a tale interesse.
Alla base di ogni forma di associazionismo c'è l'amicizia, che significa condividere ideali e finalità; elementi questi fondanti di tutte le comunità volte ad un'azione corale, basata su regole chiare e rispettate.
L'associazionismo è soprattutto senso di appartenenza, ma anche testimonianza di libertà. Un vero associazionismo può vivere e crescere solo in una società che assicuri indipendenza ed autonomia.
Intorno a noi si affollano elementi negativi, crisi economica, finanziaria, energetica, ambientale, alimentare, per i quali non si intravede una soluzione prossima, ma è proprio questa congiuntura sfavorevole che deve spingere tutti a reagire con forza e impegno, poiché c'è una parte della società che non ha nessuna voglia di rinunciare, che guarda le cose con animo positivo, perché sostenuta da principi fondanti forti e solidi.
Ci sono larghi spazi per muoversi e per contribuire a condizionare e correggere questa situazione; spazi dove le Pro Loco possono muoversi e agire, forti della loro storia, dei loro ideali e delle esperienze nel tempo acquisite.
C'è un tessuto sociale inquinato da disvalori pericolosi e da un evidente sbandamento, che devono essere bloccati prima che sia troppo tardi. Ognuno deve fare la sua parte e le Pro Loco possono agire.
La loro esperienza è estesa, il loro patrimonio ideale saldo e resistente e la loro vocazione ad essere presente nella società ha radici lontane e sperimentate.

*Segretario Unpli Molise

 

 

 

 

 

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