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 Rituali di Sant'Antonio Abate tra fuochi ed inizio del carnevale 

In regione, 17 gennaio 2019

 

Preparativi in Molise per celebrare Sant'Antonio Abate, secondo la tradizione raffigurato con un maiale e pertanto ricordato come protettore degli animali. Previste feste in molti paesi della regione tra stasera fino a domenica 20 gennaio che vedono impegnate amministrazioni comunali, pro loco ed associazioni.

La festa di Sant’Antonio Abate è associata ad antichi rituali magici della fertilità dei campi e celebra l'allungarsi delle ore di sole dovuta al passaggio dal solstizio d'inverno all'equinozio di primavera.

Tra stornelli dialettali e pietanze della tradizione contadine, il fuoco - ancora una volta - sarà il protagonista principe della tradizione.

Castel del Giudice, Vastogirardi, Pescopennataro, Pietrabbondante, Frosolone, Vinchiaturo, Colletorto, San Giuliano di Puglia, Tufara, Guglionesi, Tavenna ecco alcuni dei paesi dove sarà rinnovato il rito bene augurale del fuoco di Sant'Antonio.

Tradizione e ricco programma di intrattenimento anche a Colli a Volturno. Canti tradizionali a Campomarino, Petacciato, Termoli, Santa Croce di Magliano inneggiano all'inizio del carnevale.

Il 17 gennaio l'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia celebra anche la Giornata Nazionale del Dialetto. Ecco un detto dell'alto Molise: "Sand’Andògne de jenneare, juorne e notte a peare a peare (Nel giorno di Sant’Antonio, giorno e notte hanno la stessa durata).

 

Colletorto, si rinnova la tradizione dei fuochi di Sant’Antonio

Le tradizioni rappresentano l’anima dei piccoli centri, un punto di riferimento per tanti paesi in via di spopolamento che non vogliono morire e conservano un significativo patrimonio storico, culturale e paesaggistico. Per la comunità di Colletorto quella dei fuochi in onore di Sant’Antonio del 17 gennaio è la conferma di tutto questo, tanto che negli anni l’usanza è riuscita a superare anche il periodo dell’emergenza post-terremoto. Anche quest’anno, all’imbrunire comitive, famiglie e gruppi di amici allestiranno in sicurezza i falò per rinnovare la tradizione. Un’occasione di incontro e di rientro per tanti colletortesi che vivono fuori e per i visitatori che, come sempre, saranno accolti con prodotti tipici e un bicchiere di vino. I momenti di fraternità seguono il senso più importante dei fuochi, quello religioso. Il nuovo parroco, padre Vincenzo Bencivenga, ha proposto un triduo di preparazione alla giornata dei fuochi: tre giorni di preghiera, messe e riflessioni per entrare al meglio nel cuore della festa. La tradizione, in particolare, vuole che sia proprio il sacerdote a benedire il primo fuoco, la cui brace sarà poi portata anche negli altri. Padre Vincenzo passerà a benedirli tutti rinnovando così un messaggio di incontro, accoglienza e identità per tutti i colletortesi.

 

 

 

 

 

 

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